Indagine sul legame tra CrossFit® e flessibilità psicolgica: come la mente influenza la prestazione sportiva

Il tema della connessione mente-corpo ha da sempre accompagnato diversi settori della psicologia: in ambito clinico, riabilitativo e anche dello sport. E proprio in quest’ultimo settore che la letteratura evidence based sta ampliando i suoi studi e ricerche.

Ho deciso di effettuare un’indagine esplorativa sul possibile legame tra CrossFit® e flessibilità psicologica, cercando di cogliere come la nostra mente possa influenzare la nostra prestazione sportiva.

Cos’è la flessibilità psicologica

Per flessibilità psicologica si intende la capacità di stare in contatto con il momento presente, accettando le proprie esperienze emotive, senza evitarle, continuando a perseguire i propri obiettivi nonostante si stiano vivendo esperienze spiacevoli.

Metodologia e risultati dell’indagine

Sono stati utilizzati come strumenti d’indagine:

  • una scheda anagrafica e una raccolta dati in merito alla pratica del CrossFit (frequenza degli allenamenti, partecipazione a competizioni, anni di pratica sportiva – se amatoriale o professionale);
  • Scheda dei valori ACT: in termini di Acceptance and Commitment Therapy, i valori sono le scelte di vita, né giusti né sbagliati, che caratterizzano la qualità delle nostre azioni. Non riguardano ciò che vogliamo ottenere o raggiungere, ma il modo in cui vogliamo agire o comportarci per accrescere il significato e la pienezza nei diversi ambiti della nostra vita (in questo caso, lo sport con il CrossFit);
  • Mindful Attention Awareness Scale (MAAS), costituita da 15 item su scala di risposta a 6 punti (da 1=“quasi sempre” a 6=“quasi mai”), valuta il costrutto della mindfulness, descritta come consapevolezza delle esperienze interne ed esterne dell’individuo e considerata importante per la salute e il benessere psicologico dell’individuo. La mindfulness è stata definita come “la presenza o assenza di attenzione, di consapevolezza di ciò che sta accadendo nel presente”. Punteggi più elevati ottenuti nella scala sono indicatori di un più alto livello di consapevolezza.

Il campione che ha partecipato è di 72 persone e i questionari sono stati proposti su piattaforma digitale (Google Moduli). La divulgazione del questionario è avvenuta tramite link in chat di gruppo di un box del Nord Est italiano (Q-box di Udine).

La partecipazione è avvenuta al 50% da soggetti femminili e l’altra metà di sesso maschile. Le fasce d’età predominanti sono: 50% costituito da soggetti con anni tra i 19 – 34; il 21% tra 35 – 39 anni; il 19% over 60.

Il campione ha affermato di aver praticato altri sport a livello amatoriale in numero leggermente superiore (49%) rispetto a chi lo ha fatto a livello agonistico. Il 52% ha affermato di praticare questo sport da meno di un anno, il 34% da 2-4 anni, il 13% da 5-7 anni, il restante da più di 8 anni. Predomina come frequenza d’allenamento di 3 volte a settimana con il 52% rispetto al 23% con 5 allenamenti su 7 giorni. Il 71% non ha mai partecipato ad una competizione mentre il 16% ha partecipato a più di una competizione.

In merito ai valori ACT, la tabella di seguito mostra le risposte con frequenza più alta:

“Come atleta di crossfit, vorrei essere…”Frequenza
Fit: mantenere o migliorare la mia forma fisica, prendersi cura della mia salute fisica e mentale e del mio benessere.53
Persistente/Impegnato: continuare con determinazione, nonostante i problemi o difficoltà.45
In crescita: continuare a crescere avanzando o migliorando nella conoscenza, nelle competenze, nel carattere o nelle esperienze di vita44
Autentico: genuino, vero, essere fedele a me stesso.37
Cordiale: essere amichevole, socievole o gradevole nei confronti degli altri36
Divertito: ricercare divertimento; cercare, creare e impegnarsi in attività divertenti34
Avventuroso: desideroso di ricercare, creare o esplorare novità o esperienze stimolanti34
Curioso: essere di mentalità aperta e interessato; esplorare e scoprire32

I partecipanti hanno ottenuto punteggi elevati della MAAS, con un valore medio di 4,41 (deviazione standard=0,61).

“Ok Dottoressa, ma quindi?”

È possibile dire che i punteggi ottenuti sono indicativi di una buona consapevolezza dei propri vissuti interni ed esperienze private. Pensate che in media meditatori zen hanno ottenuto un punteggio di 4,38. Dopo questa indagine, di sicuro non è stato determinato il nesso causale “faccio CrossFit quindi ho una maggiore flessibilità psicologica”, ma i dati osservati mostrano come sicuramente questo costrutto sia dentro le pareti dei box.

Da approfondire se ci sia correlazione, se non predittività, con i valori sopra descritti e la flessibilità psicologica, magari ampliando il bacino dei partecipanti per renderlo più rappresentativo della popolazione di Crossfitter.

In termini pratici, essere presenti e dirigere l’attenzione è fondamentale per essere parte attiva della performance sportiva e non essere in balia di quei pensieri negativi (“non riuscirò mai a fare 100 wallballs”) e fonderci con questi (“Non sono in grado? Ok, evito” – ci sono diversi modi di attuare un evitamento esperienziale: dal non contare tutte le reps al saltare del tutto l’allenamento con il movimento che proprio non sopportiamo e ci mette a disagio).

Da quanto descritto, il fatto che si abbia una maggiore consapevolezza ci rende più “adattabili” a cavalcare queste onde alte delle emozioni spiacevoli, che per ciascuno di noi hanno un significato diverso (dentro una classe, in una competizione, durante l’apprendimento in open box).

Insomma, dopo tutti questi numeri e percentuali, potete però essere certi che non state allenando solo i muscoli ed acquisendo skills. State allenando la vostra mente!

#BeMindful

Dottoressa Vanessa Coccimiglio – Psicologa

Psicologa - Esperta in valutazione Stress Lavoro-Correlato

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