La necessità di un’analisi più approfondita: il caso Ultimate Box League 2023

Nel nostro sport lo sappiamo, ogni secondo conta, soprattutto quando si tratta di competere al massimo livello. Tra i movimenti più popolari nelle gare troviamo i Chest to Bar.

Soprattutto in categorie intermedie ed élite tutti gli atleti approcciano il movimento nella versione butterfly pensando di compiere la scelta giusta essendo più veloce rispetto alla versione Kipping.

Analizzando la prestazione di due atleti che hanno partecipato alla Ultimate Box League 2023 di Napoli, l’articolo di oggi ha l’obiettivo di rispondere ad una domanda semplice, ma provocatoria…

...è sempre corretto escludere la versione Kipping a favore della versione Butterfly?

Kipping vs Butterfly nel CrossFit®

Il Butterfly Chest to Bar è sicuramente uno dei movimenti più affascinanti e spettacolari da vedere che dimostra anche il raggiungimento di una certa maturità da parte dell’atleta nella ginnastica. È di solito interpretato come lo step di avanzamento dalla versione Kipping, praticata solitamente dai principianti. 

Vediamo quindi spesso che gli atleti quando affrontano un wod di gara con molti Chest to Bar tendono a voler fare la modalità Butterfly anche a costo di prendere transizioni e pause troppo lunghe e non riuscendo quindi a massimizzare la propria performance.

L’importanza della strategia: Kipping o Butterfly?

Quando si tratta di affrontare i Chest to Bar, spesso ci si ritrova di fronte a una scelta:

  • utilizzare il Kipping tradizionale o
  • adottare il più avanzato Butterfly?

Entrambi i movimenti hanno i loro vantaggi e svantaggi, e la scelta dipende spesso dallo stile personale e dalla preferenza dell’atleta. Ma cosa accade quando sei stanco e devi fare un gran numero di ripetizioni?

Il Butterfly è certamente un movimento più veloce ed esteticamente piacevole da vedere. Tuttavia, richiede un’elevata quantità di energia e una maggiore coordinazione. Quando gli atleti sono freschi, questo può non essere un problema. Ma quando la fatica inizia a farsi sentire, il Butterfly può portare a una riduzione delle ripetizioni consecutive, e il tempo perso tra un mini set e l’altro può diventare un ostacolo al raggiungimento del miglior punteggio possibile.

D’altra parte, il Kipping richiede meno energia ed è più sostenibile nel lungo termine. Se si ha una buona tecnica, il Kipping potrebbe rivelarsi una scelta migliore, specialmente quando il workout richiede molte ripetizioni riuscendo ad evitare pause prolungate, ottenendo anche un punteggio migliore.

La sfida sta nel trovare la giusta strategia per un determinato workout e in base al proprio livello di fitness, non lasciandosi guidare solo dall’istinto e dalle sensazioni.

La necessità di un’analisi più approfondita: il caso Ultimate Box League 2023

Ecco dove entra in gioco PaceBoost.

Grazie al modello di calcolo, PaceBoost è in grado di analizzare il ritmo, l’efficienza e il tempo di esecuzione dei Chest to Bar in modo dettagliato. Con una panoramica completa dei dati, si possono identificare potenziali aree di miglioramento e suggerire strategie personalizzate per ogni atleta. 

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Abbiamo applicato PaceBoost alla prima parte del wod 4 dell’Ultimate Box League 2023 tenutasi a Napoli dal 21 al 23 luglio, analizzando la prestazione di un atleta èlite e di un atleta intermedio.

Il workout presentava un amrap di 5’ con ladder di ripetizioni partendo da 5 chest to bar e 5 burpee over the line aumentando in ogni set di 5 rep per ciascun esercizio.  Lo scopo è chiaro: effettuare il maggior numero di ripetizioni.

Dall’analisi è emerso che entrambe gli atleti, seppur di livello molto differente, hanno compiuto una scelta simile nell’ approccio ai Chest to Bar, dilatando i tempi per ripetizione nell’ultimo set, che nel caso dell’atleta intermedio sono più che raddoppiati, passando da un minimo di 1,1 secondi per ripetizione ad un massimo di 2,5 secondi per ripetizione.

Entrambi hanno svolto fino al penultimo set i Chest to Bar unbroken e in modalità Butterfly, essendo poi costretti a spezzare l’ultimo set.

Alla luce dei dati emersi devono essere fatte alcune considerazioni:

  • entrambi gli atleti, hanno spezzato l’ultimo set (rispettivamente in 15-10 per l’èlite e 12-8 per l’intermedio) pur di mantenere il gesto nella modalità Butterfly;
  • il workout in questione era stato annunciato nei giorni precedenti al live e gli atleti avevano tutto il tempo di provarlo e sapere esattamente cosa aspettarsi in gara. Detto ciò, nel momento in cui si stanno svolgendo gli ultimi secondi di workout, consapevoli di non dover ripetere per un altro set i Chest to Bar, switchare alla modalità kipping nelle ultime rep avrebbe permesso probabilmente ad entrambi di concludere i set unbroken, risparmiando secondi preziosi da investire nell’accumulare ancora più burpee. L’atleta èlite avrebbe collezionato 6 rep in più mentre l’atleta intermedio addirittura 7;
  • le sbarre che si trovano in gara sono solitamente più alte rispetto a quelle che si utilizzano quotidianamente nei box. Per l’atleta intermedio ha implicato che per ogni set di Chest to Bar dovesse ogni volta svolgere uno step sull’asse verticale del rig, assicurare la presa sulla sbarra e solo dopo partire con il movimento. Purtroppo ciò ha fatto perdere tanti secondi soprattutto nell’ultimo set in cui ha dovuto ripetere la manovra per 2 volte avendo spezzato il movimento.

E allora, riprendendo la domanda provocatoria all’inizio dell’articolo… perchè escludere a priori una modalità di movimento solo perché considerata da principianti, quando lo scopo del workout è accumulare il maggior numero di ripetizioni? 

L’incremento teorico di ripetizioni per l’atleta élite sarebbe stato ininfluente dato già il primo posto in classifica per quel workout, mentre per l’atleta intermedio sarebbe valso un miglioramento di 3 piazzamenti nel workout e un +150 punti in classifica generale.

Chiaro è che, avendo analizzato solo 1 score su 6, il miglioramento è lieve ma ragionando sull’intero weekend di gara, probabilmente parleremmo di una classifica stravolta. 

Dalle sensazioni ai dati: PaceBoost

Con la discussione precedente emerge l’importanza dei dati e dello studio della propria performance.

La piattaforma di analisi dati PaceBoost ti permette di farlo, offrendoti la possibilità di analizzare le tue prestazioni, monitorare il tuo progresso e scoprire quale strategia è più adatta a te in ogni situazione.

Non dovrai più fare scelte a caso o affidarti solo al tuo istinto. Con PaceBoost, hai accesso a dati accurati e informazioni preziose che ti permetteranno di massimizzare il tuo potenziale in allenamento e in gara.

La scelta tra Kipping e Butterfly è solo uno dei tanti aspetti che influenzano la tua performance nel CrossFit®. 

L’ articolo voleva essere utile soprattutto per riflettere su quanto non si debba dare nulla per scontato, imparando ad essere padroni del nostro sport a 360 gradi. 

Si parla di dati ma soprattutto di concetti chiave che permetterebbero agli atleti di esprimersi al massimo.

Con PaceBoost, hai un potente alleato al tuo fianco in grado di aiutarti a raggiungere il tuo obiettivo.
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