Cosa significa Zanzarep? Riflessioni su alcuni comportamenti negativi che tutti prima o poi incontriamo o vediamo nelle classi di CrossFit®

PREMESSA: tutto quello che è scritto in questo articolo è:

  1. Pensato solo in funzione degli utenti delle classi
  2. Frutto dell’osservazione empirica e non di uno studio teorico della materia
  3. Proprio per il punto 2, pienamente discutibile e puramente speculativo
  4. Qualunque opinione, pro o contro, è benvenuta: rendete pubblico il vostro pensiero senza remore

Una delle chiavi del successo del metodo CrossFit® è senza dubbio la scalabilità.

Come ogni utente anche neofita sa, qualsiasi esercizio è perfettamente modulabile sulla capacità motoria di chi lo pratica, e ciò fa sì che tutti coloro che partecipano a una classe possano lavorare allo stesso modo sul proprio fisico, a prescindere dal livello raggiunto.

In soldoni e parole spicce, questo si traduce nel fatto che fare un push press al massimo peso gestibile avrà lo stesso effetto, sia che tu sposti 150kg, sia che muovi il bilanciere scarico. Oddio, non prendetemi per pazzo, è chiaramente una semplificazione, ma si può dire che in sostanza è così.

Continuiamo con il descrivere le tre tipologie di scalature individuate:

  • Scalatura Oggettiva
  • Scalatura Soggettiva
  • Scalatura Soggettiva per eccesso

Scalatura Oggettiva

La scalabilità, quindi, è uno strumento cruciale.

Compito di un buon coach è proporre sempre le giuste scalature a ciascun utente, partendo ovviamente dal tipo di workout che si affronta: per esempio, è fondamentale capire se chi ha scritto gli esercizi si aspetta un lavoro più orientato al cardio o alla gestione del peso. Fatte le sue elucubrazioni, il coach cercherà di mettere ciascuno nelle condizioni di ottenere il massimo della prestazione in relazione a quanto è scritto nel workout.

Questo tipo di scalatura la definisco oggettiva, perché è legata alle reali possibilità dell’atleta e agli obiettivi del workout, ed è quindi scevra da condizionamenti quali lo stato di salute e di stanchezza della persona in quel dato giorno, la voglia della persona stessa, il suo maggiore o minore apprezzamento nei confronti di quel lavoro (tutti noi leggiamo la lavagna e ci facciamo subito un’idea se quel giorno ci piacerà più o meno), il confronto con gli altri, la voglia di primeggiare, la voglia di crescere nello sport, ecc.

Scalatura Soggettiva

Tuttavia, siccome tutti gli elementi appena citati esistono, una volta che il coach ha comunicato le sue scalature si passa al livello due, ovvero la scalatura soggettiva.

La scalatura soggettiva nasce, appunto, dalle sensazioni di ciascuno di noi; non è una cosa sbagliata.

Alcuni elementi, quali lo stress da lavoro o famiglia (o entrambi), la mancanza di sonno, un’alimentazione non coerente allo sforzo, ecc. sono ottimi motivi per scalare più del dovuto, perché ci si aiuta a prevenire infortuni o evitare di aggiungere stress a stress.

Tuttavia esistono anche molte fattispecie negative:

  • ci sono quelli per cui il peso non è mai sufficientemente basso
  • quelli che non provano mai nuovi esercizi “per non fare brutta figura”
  • quelli che vogliono vincere sempre e quindi dimezzano i chili che alzano ecc.
  • e poi ovviamente ci sono quelli che zanzano, cioè contano meno rep di quelle previste.

Quello che è importante capire, almeno per chi vuole davvero mettere a frutto la classe e dare una svolta non solo fisica ma anche psicologica al proprio approccio alla vita, è che la scalatura soggettiva non deve essere un rifugio, una confort zone: questo perché, se ci limitiamo sempre a fare quello che sappiamo fare, se non proviamo mai a spingerci oltre il nostro limite fisico e mentale, se non capiamo che la vera sfida non è essere il più veloce a finire bensì mettere un mattoncino nel nostro processo evolutivo personale, ecco che la sfida e l’obiettivo del CrossFit® vengono meno.

Chi scala sempre e troppo, e ancora di più chi fa meno rep per “fare il furbo”, non tradisce solo lo spirito del CrossFit® (per me tradire lo spirito dello sport è un peccato da pena capitale, ma immagino che a molti altri non freghi nulla di questo aspetto) ma soprattutto non permette a questo sport di esprimere su di lui i suoi migliori benefici.

In sostanza, chi fa così sta praticamente buttando via i soldi, tanto vale stare a casa e farsi una corsetta prima delle ferie, magari con il domopack per buttare giù la pancia 😉

Va bene, forse sono un po’ integralista, spero che comprendiate però il punto cui voglio arrivare.

Scalatura Soggettiva per eccesso

Esiste anche un altro rischio: quelli che scalano per eccesso.

Sono quelli che mettono sempre pesi troppo alti, che stanno ore sotto la sbarra per infilare dieci toes to bar, quelli che usano la vest per fare esercizi che faticherebbero a fare senza.

Considerati, a seconda dell’interlocutore, eroi o folli, in realtà non fanno niente di diverso da chi scala per difetto: per evitare il confronto, per non essere paragonabili nel risultato, per giustificare il proprio andare piano, aggiungono fardelli che scarichino le loro responsabilità caricando le loro spalle.

Diffidate anche da questo comportamento: se lavorate bene, arriverete presto ad alzare le vostre prestazioni e riuscirete a portare a termine i workout come chi li ha scritti vuole, e il vostro percorso sarà quello giusto.

Il CrossFit® è uno sport di squadra con risultati individuali!

Non sottovalutiamo questo grandissimo potere e godiamoci il viaggio: solo così saremo davvero BORN RX, che significa, alla fine, dare sempre il meglio di se in ogni allenamento.

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