Con una comunicazione ufficiale, Hyrox ammette un problema sulle Sled a Chicago. La nostra lettura sul caso.

Lungi da noi a dire cosa funziona e cosa non funziona in una gara Hyrox. Seguiamo Hyrox con buona assiduità e discreta precisione. Parte della nostro team (tra cui chi scrive) ha provato a gareggiare per capire esattamente di cosa si tratta, per avere contezza di cosa stiamo parlando e scrivendo ma soprattutto per divertirsi.

Detto questo agli ultimi mondiali Hyrox svoltisi a Chicago è emerso un fatto controverso che ha fatto discutere e su cui i fondatori hanno rilasciato uno statement. La questione delle slitte. Tradotto, la questione di avere degli standard ancora più omogenei in tutte le gare, soprattutto nelle slitte (ma non solo).

La questione delle slitte ai Mondiali Hyrox di Chicago

A Chicago, Hyrox sembrerebbe abbia sperimentato una nuova superficie nelle sled push e nelle sled pull che ha causato alcuni problemi. Atleti si sono lamentati dell’eccessivo attrito avvertito su alcune lane piuttosto che su altre durante la competizione e la cosa non è passata inosservata tanto da smuovere Hyrox nell’uscire con un comunicato ufficiale che vi riportiamo qui:

“Since we founded HYROX we are trying to build the best possible sport for everyone out there.

Seven years ago it was just a few of you and now over 600.000 participants raced throughout the season. With that growth, a lot of challenges occur.

We always said that we are hearing the feedback of our athletes loud and clear and that not a day goes by without us thinking about how to get better and optimize the sport.

The sled stations have been the most controversial HYROX stations since day one.

In order to create more global consistency, we invested into a new surface solution – the turf – for a better consistency across the station. And to be very clear: It worked. From a surface perspective we reached that goal of more consistency.

The second variable in this are the sleds. As all of you know, depending on the usage of the sleds they can be moved better or worse, but with the turf, we can control the range of resistance much better. Before every event we look into those specifics and exchange the sleds that go beyond a threshold that we consider within the acceptable range of resistance.

What happened this weekend is that we realized way too late that some sleds had fallen below that acceptable range.

We take full responsibility and want to apologise for all whose races have been affected.

We acknowledge that the sled stations have always been and always will leave reason for discussions but this weekend certain sleds fell below an acceptable range and it was our fault to not react quick enough.

While this is not an acceptable circumstance for us and of course we took immediate action by replacing certain sleds, we again want to emphasize that we take this very seriously.

The integrity of the sport and the sanctity of the race environment remains our highest value.

We have high goals for our sport. Therefore we know we have to be better and we are working very hard to get better in all aspects of the sport – everyday.

We highly value all of your feedback and thank you for supporting us and the sport of HYROX”

L’ammissione di aver avuto dei problemi con le sled (difendendo la scelta della superfice) fa sicuramente onore ad Hyrox che sta intraprendendo un percorso di crescita che probabilmente neanche loro si aspettavano fino a qualche tempo fa. Questo aspetto ha delle conseguenze che non possono essere più trascurate dal momento che la crescita ha delle conseguenze su quelle che sono le aspettative sempre più alte, soprattutto da parte degli atleti.

Nel momento in cui un movimento prende sempre più slancio, anche chi vi partecipa sarà proiettato ad attendersi (giustamente) un grado maggiore di qualità, soprattutto se il livello degli atleti passa da “amatore” a “professionista” in così breve tempo dalla nascita di questa disciplina.

L’abbiamo visto nel CrossFit anni fa e lo stiamo rivivendo ora in Hyrox con ancora più velocità e forza.

L’aumento di alteti professionisti implica per ovvie ragioni un aumento degli standard comuni e delle necessità che via via vanno ascoltate, raccolte, analizzate e se possibile, sistemate. Ne è consapevole Eugenio Bianchi che in risposta allo statament di Hyrox, sulla pagina Instagram, si chiede come mai “provare” una nuova superfice proprio in occasione dei Mondiali, offrendo altresì ampia disponibilità con la sua esperienza pluriennale in gare e competizioni anche al di fuori di Hyrox.

Ora ci chiediamo: è arrivato il momento di avere un Comitato Atleti Hyrox? Sempre che non esista già ma di cui non ne sappiamo nulla.

Omogeneità negli standard di Hyrox

Se l’obiettivo è quello di avere delle gare tutte replicabili, è bene ora concentrarsi nell’avere una omogenità tra eventi quanto più possibile oltre ad assicurare una coerenza nell’applicare standard comuni anche a livello di judging.

Chiaramente risulta difficile replicare situazioni comuni in ogni evento e non è detto che la vera volontà sia quella di avere idealmente delle gare perfettamente tutte uguali. Ci sono anche delle difficoltà oggettive. Avere un anello di corsa con differenti “angolature”, ad esempio, implica riuscire a replicare perfettamente i campi gara in ogni padiglione ovuqnue nel mondo, cosa chiaramente non sempre fattibile. A Rimini per esempio le Wall Ball venivano fatte in un altro mini padiglione per motivi logistici il cui accesso prevedeva un leggero tratto in discesa. Anche avere Rox Zone perfettamente identiche non è così facile.

Sulle Sled Pull e Push, come da comunicato, è sicuramente bene che Hyrox si impegni a trovare uno standard tra sled e superfice sempre consistente. Cosa già più difficile invece controllare le condizioni di umidità/temperatura che ne condizionano in ogni modo l’attrito.

Il tema del livello di judging in Hyrox

Altro tema è il Judging. Non ne vogliamo fare una battaglia a tutti i costi ma sicuramente c’è ancora da lavorare. Giudicare 10.500 persone in un week end è una sfida importante, veramente difficile.

Passi avanti rispetto agli anni scorsi ne abbiamo visti anche se troppo spesso si chiudono gli occhi su squat non profondi o burpees non precisi. Però noi che abbiamo partecipato abbiamo visto tutto sommato un’attenzione generalmente accettabile.

Per una disciplina che prevede di fatto pochi punti di performance cui prestare veramente attenzione, occorre dal nostro punto di vista comunque fare di più. Sarebbe sufficiente essere più severi intanto nei wall ball, la stazione più controversa da questo punto di vista e più discussa anche tra i social. Ci sono solo 2 cose su cui prestare attenzione nei wall ball: lo squat sotto il parallelo e il target.

Nei PRO ed Elite 15 probabilmente (o sicuramente) il tema non si pone, o si pone molto meno, in quanto abbiamo atleti consapevoli e professionali e un comparto giudicante più attento.

Come e dove correre durante un Hyrox

Infine, altro punto dibattuto, quello delle traiettorie di corsa utilizzate dai partecipanti. E’ chiaramente definito e codificato che l’interno della corsia è riservato a chi corre più veloce, una sorta di fast lane delimitata da una riga bianca a terra ma che spesso viene ingolfata di persone che di fast hanno ben poco.

Il tema è complesso perchè in primo luogo il tutto è demandato alla sportività e senso di consapevolezza di ognuno. Anche noi che partecipavamo a Rimini, dove sveltissimo di certo non correvamo, ci siamo spesso trovati a fare dei zig zag tra la folla, inevitabilmente andando ad occupare la fast lane per poter superare quando necessario. Nulla di drammatico sia chiaro ma abbiamo notato come, non di rado, ci fossero atleti che sarebbero dovuti rimanere sicuramente più a destra.

Il tema sarà rendere in futuro più fluido il tutto minimizzando intralci e discrepanze soprattutto quando ci sono i competitor Pro/Elite che si giocano podi e qualifiche ai Mondiali.

Conclusioni

La crescita vertiginosa di partecipanti impone inevitabilmente un commitment più alto da parte di Hyrox nel trovare soluzioni che proteggano gli atleti e che garantiscono delle performance coerenti e omogenee. La sfida è proprio qui: avere la fiducia degli atleti e della gente senza far attecchire dottrine e luoghi comuni in cui ci si convince che il tutto viene fatto solo ed esclusivamente in ottica di profitto.

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CrossFit lover over years with hystorical passion for sports, analysis and journalism.
Training early morning, working class for an Investment Banking daily, writing something on the blog late.
Founder of Dummies at the Box italian crossfit blog

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