Tutti guardano al numero degli iscritti. Ma gli atleti a cosa guardano davvero?
La “guerra dei numeri” è un fenomeno apparentemente marginale, limitato a qualche post o story, che celebra il traguardo degli iscritti. Una pratica legittima e, da un punto di vista di immagine, persino opportuna quando si vuole rendere omaggio agli atleti che hanno creduto nel progetto.
Se il risultato è buono e soddisfacente, perché non pubblicizzarlo? Nulla di male, anzi, legittimo e corretto.
Perchè parliamo di “guerra dei numeri“? Il fatto che sia un fenomeno, quello appunto della guerra dei numeri, apparentemente circoscritto, non significa che non esista un sottobosco di rivalità spesso senza reali fondamenti commerciali ma dettato talvolta da campanilismi ideologici puramente italioti. C’è da dire che nel momento in cui un giorno, forse ancora lontano, il numero degli iscritti non rappresenterà più la prima e spesso unica fonte di introiti per un evento di crossfit/functional fitness, sicuramente il fenomeno si ridimensionerà o acquisirà per lo meno la giusta importanza.
Detto questo, il numero degli iscritti è sicuramente un indicatore che misura l’affezione e la fiducia che la comunità competitiva rivolge nei confronti di un evento ed è lecito e giusto promuoverlo...
Ma quanto è importante il numero degli iscritti?
Un numero elevato di iscritti ha un impatto psicologico su chi osserva la competizione dall’esterno:
a) La gara è “mainstream”? Bene! Un atleta avanzato tendenzialmente è propenso anche a valutare il livello dei partecipanti, non solo il numero. Per un atleta intermedio o principiante, una competizione con molti iscritti può sembrare più legittima o riconosciuta.
b) Alta partecipazione = Fiducia e Popolarità
- Un numero elevato di iscritti può indicare che la gara è ritenuta affidabile, ben organizzata e apprezzata dagli atleti.
- Più atleti si iscrivono, più si innesca un effetto di validazione sociale: se tanti partecipano, probabilmente ne vale la pena.
c) Effetto snowball: più persone parlano della gara sui social, più aumentano le iscrizioni → la popolarità può generare ulteriore interesse, indipendentemente dalla qualità tecnica della gara.
Attenzione però: il numero degli iscritti non è ovviamente l’unico parametro da prendere in considerazione per capire se una gara è di buon livello. Anzi, talvolta può essere fuorviante.
Esistono molte altre valutazioni da fare, meno quantistiche e più di merito, che di volta in volta andrebbero analizzate e che tutti bene o male già conosciamo.
Va inoltre considerato che il numero totale degli iscritti può talvolta includere atleti inseriti tramite wildcard — in particolare nella categoria Elite — per poi spesso scoprire che non parteciperanno né alle qualifiche né alla gara live. Sarebbe interessante anche capire il grado di dispersione medio negli anni tra gli iscritti alle fasi di qualifica e chi le completa effettivamente inserendo gli score.
Ora: invitare gli atleti è una pratica assolutamente legittima che l’organizzatore ha facoltà di attuare nel momento in cui si valuta che la presenza di un atleta X o Y possa portare lustro e prestigio alla competizione come spesso per altro indicato nei regolamenti di gara. Differente è il discorso se il numero degli invitati inizia ad essere particolarmente cospicuo, gonfiando la leaderboard di una specifica categoria e mostrando verso l’esterno un livello competitivo che difficilmente poi rappresenterà quello reale in gara.
Anche alla luce di questo caso, il numero degli iscritti non può essere considerato un indicatore esaustivo per valutare la qualità o il successo di una manifestazione, poiché è influenzato da molteplici variabili, come il periodo in cui si svolge la gara, la location, lo storico dell’evento e altri fattori contingenti.
La guerra dei numeri e le correlazioni matematiche prodomo mio
Tempo fa eravamo soliti pubblicare un report di sintesi annuale delle gare più “partecipate” in Italia basandoci sulla semplice sommatoria degli iscritti tra tutte le categorie con una view rispetto all’anno solare precedente. Il tutto senza dare singoli giudizi oltre all’esposizione puramente aritmetica.
La guerra degli iscritti non risparmiò gli articoli da critiche pur avendo semplicemente riportato i numeri ufficiali presi da Judgerules.it:
- Le gare a Team sostenevano che i numeri non si potevano confrontare con le gare Individuals perchè organizzarsi per formare un team è talvolta più difficile che partecipare semplicemente come individual. La cosa si complica specie se i team sono formati da più di 2 componenti.
- Le gare Individuals sostenevano, dal canto loro, che i numeri non si potevano confrontare con le gare a Team perchè queste ultime sicuramente raccolgono più iscritti proprio per il fatto di essere a Team. Non si sa bene su quale base socio/matematica. Di fatto è dimostrato anche dai fatti che non vi è nessuna correlazione diretta tra le due cose: la Siciliana Competition ad esempio è passata da essere una gara solo a Team nel 2024 (senza qualifiche) ad una gara solo Individuals (con qualifiche) nel 2025 vedendo aumentare gli iscritti.
Insomma, ognuno legge i numeri a modo proprio e giustamente porta acqua al suo mulino.
E’ pertanto opportuno ricollocare ogni cosa al suo giusto perimetro di importanza.
La visione dell’atleta sulla scelta di una gara
Un atleta di un certo livello, soprattutto se parliamo di Elite, sarà intenzionato a competere non tanto dove ci sono enne mila iscritti, quanto viceversa dove negli ultimi anni è stato assicurato un certo grado di qualità nell’esperienza che è stata offerta (e non parliamo solo di Montepremi). Su questo, possiamo affermare con certezza che in Italia iniziano a crescere sempre di più competizioni che garantiscono una certa qualità, molto di più rispetto allo scenario di pochi anni fa.
Per ciò che concerne un atleta di alto livello, queste intenzioni vengono veicolate e prese non tanto attraverso le immagini che girano sui social della gara dell’anno prima (sì, talvolta aiutano) quanto, viceversa, più da un concetto tanto semplice quanto efficace: il passaparola tra gli atleti Elite.
Eh si, proprio il passaparola tra gli atleti che hanno partecipato è ancora, in questo sport, il canale più efficace ed usato in una community di alteti professionisti o semi pro che, bene o male, si conoscono tutti e si confrontano tra di loro.
Chiaramente, come dicevamo all’inizio, attualmente la maggior parte delle gare nostrane – se non tutte – basa i propri introiti principalmente sul monte iscrizioni per ragioni strutturali del contesto in cui ancora naviga il mondo del functional fitness, ma per i presupposti espressi in sintesi in questo articolo, il numero degli iscritti rappresenta sì un parametro da monitorare ma da non sovrastimare come rilevanza per determinare se una gara è di qualità o meno.
In conclusione, il numero degli iscritti resta un indicatore utile, ma da leggere sempre nel giusto contesto e da approfondire secondo altre direttrici, ognuno cercando sempre ciò che più gli aggrada e che gli crea soddisfazione.
Per misurare davvero il valore di una competizione, servono metriche che vadano oltre la semplice aritmetica: qualità, reputazione e fiducia della community sono ancora i veri asset.

