Non so a quanti di voi, crossfitter o aspiranti tali, sia capitato in passato di dovervi rapportare con amici o colleghi invasati di CrossFit che non parlano d’altro che di questo strano modo di far palestra provando a convincervi ad iscrivervi o almeno a provare. Ecco a me è capitato qualche anno fa con un collega.
Entrambi eravamo fuori forma, sovrappeso io, con la classica pancetta da smaltire lui. Mi presentò il CrossFit come la panacea a tutti i mali, e già solo per quello non ne volli sentire parlare, millantando di avere trovato finalmente il modo giusto per perdere peso e rimettersi in forma in tempi brevi. Si iscrisse senza indugio e dopo qualche giorno iniziò a non parlare d’altro e a farmi vedere video durante la pausa pranzo di questi pazzi che sollevano bilancieri a casaccio o vogano come se fossero alla Oxford-Cambridge con commenti di esaltazione compresi. Con il passare del tempo cambiò anche il suo modo di parlare, raccontando con fare sempre più allucinato di wod, box e thruster.
Lo vedevo come un invasato che si era appena fatto semplicemente abbindolare da una setta stile Scientology con cui aveva sottoscritto un abbonamento al costo di una Virgin senza sauna e piscina.
Ecco, non farò mai CrossFit dicevo. E così è stato per altri 2-3 anni.
Circa un anno e mezzo fa la mia bilancia fece registrare il mio peso massimo record ma soprattutto lo specchio e il mio cervello dissero “basta”. Quelle maniglie attorno alla vita erano diventate veramente incontrollabili e inguardabili e mia moglie mi spinse a provare un corso di Allenamento Funzionale. Un giorno la settimana.
Iniziai dopo sette anni di totale inattività in modo fantozziano.
Prima lezione di Functional: la conclusi al limite, pensavo di vomitare, forse lo feci ma non me ne resi conto. Ci vollero sei giorni per recuperare dallo sforzo. Per non so quanto tempo andai avanti ad allenarmi un volta la settimana perché il mio fisico semplicemente di più non reggeva.
Man mano che passavano le settimane però miglioravo e aumentavo la frequenza degli allenamenti. Dopo un po’ di mesi decisi di provare anche CrossFit perché quel tipo di allenamento, a circuito o similare, vario, sfidante, iniziava ad entrarmi nella testa ancora prima che nei muscoli. Alzare l’asticella sempre di più era diventato il mio pensiero costante anche perché iniziai a vedere qualche risultato.
Piano piano il CrossFit prese sempre più piede nel mio modo di allenarmi e la voglia di imparare nuovi skills – incominciavo a parlare strano – si faceva sempre più pressante. La voglia poi iniziò a diventare necessità e da lì gli ingressi a pacchetti per accedere alle classi non mi bastavano più.
Ecco qua, alla fine mi sono iscritto a CrossFit Thorax, non lontano da casa mia! Cazzo mai avrei immaginato di arrivare a tanto nel giro di 1 anno.
Ormai è diventato parte integrante della mia settimana, il giorno di riposto è quasi un sacrificio, due giorni di riposo sono al limite. L’alimentazione è venuta dopo, è stata una conseguenza. Mai iniziare una dieta e poi iniziare a fare sport. Anzi, forse mai iniziare a fare una dieta in generale. I dummies fanno una dieta, i crossfitter si alimentano. E poi le diete non funzionano, per lo meno su di me.
Finalmente poi i dialoghi con i miei colleghi – si perché anche altri intanto sono caduti nella trappola – iniziarono ad essere comprensibili. Mi iniziarono a chiedere quante volte mi alleno e risposi tre. Troppo poche secondo loro, “…almeno quattro o cinque se vuoi fare questo sport – è uno sport – in modo adeguato. Piuttosto vai la mattina presto se non riesci la sera…”, dissero loro.
Non farò mai 5 volte CrossFit a settimana, tanto meno alle 7 di mattina come voi!
Dissi io…
Il proseguo ve lo lascio immaginare.